Speciale Anteprima: SOLARIS

Posted by Pubblicato da ScenAperta Altomilanese Teatri On 20:27

LEGNANO - Sarà il Teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi ad ospitare martedì 16 maggio alle ore 21 l'anteprima a ingresso libero, dedicata alla cittadinanza, dell'ultima produzione di ScenAperta Altomilanese Teatri in collaborazione con Compagnia Lombardi-Tiezzi, “Solaris”, tratta dall'omonimo capolavoro letterario di Stanislaw Lem e dalla versione cinematografica di Andrej Tarkovskij, con la regia di Paolo Bignamini e la drammaturgia di Fabrizio Sinisi; in scena Debora Zuin,  Giovanni Franzoni, Antonio Rosti.
Lo spettacolo è parte del progetto “SENSES – The Sensory Theatre”, co-finanziato dall'Unione Europea tramite il bando Europa Creativa, e prevede un percorso di confronto tra le pratiche teatrali di Francia, Italia e Romania e una tournée degli spettacoli prodotti nei paesi aderenti al progetto.
ScenAperta è partner italiano del progetto insieme all'Università degli Studi di Milano (ente capofila); i partner rumeni sono Teatrul Muzical "Nae Leonard" di Galati e Universitatea "dunărea de Jos" di Galati, mentre quello francese è l'Université d'Avignon et des Pays de Vaucluse, gemellato artisticamente con la compagnia Résonance(s) Théâtre.
“Solaris” sarà in scena dal 18 al 21 maggio al PACTA Salone di via Dini a Milano, per spostarsi poi ad Avignone il 26 e il 27 maggio e a Galati il 30 e 31 maggio.

Per assistere all'anteprima legnanese è necessario prenotare ai numeri 0331.1613482 – 329.7775140 - 0331.442517 oppure mandare una mail a info@scenaperta.org.
Prelazione per abbonati ScenAperta Class La Grande Prosa 2016/2017 fino al giorno 08/05/2017.

Lo Spettacolo

Un astronauta proveniente dalla Terra giunge sulla stazione orbitante che ruota intorno al misterioso pianeta Solaris. Il solo ospite dell’astronave appare angosciato e stravolto: un suo collega è appena morto in circostanze oscure, mentre spaventose presenze popolano le stanze. L’astronauta, costretto a confrontarsi con il fantasma della giovane moglie morta anni prima, deve interrogarsi: queste “apparizioni” hanno una qualche spiegazione? Sono reali o mentali? Immagini della memoria o del desiderio? E in che rapporto sono con “l'oceano pensante” che ricopre il pianeta? Ciò che (ci) manca è ciò che più incombe su di noi: sono proprio le rappresentazioni dei nostri fantasmi ad apparirci più vere della realtà. L'assenza diventa così presenza ed è quello che è irrimediabilmente perso a chiamarci. Scritto da Stanislaw Lem nel 1961 e portato sul grande schermo nel 1972 da Andrej Tarkovskij, Solaris è senza dubbio il capolavoro della fantascienza filosofica. Un mistero che turba e destabilizza lo spettatore sui temi dell’identità, del soggetto, del rapporto fra le percezioni dei sensi e quelle della memoria, ponendo la sempre radicale domanda su cosa sia veramente la realtà – e su chi siano davvero le persone che amiamo: ciò che esse sono, o ciò che vogliamo che siano? Inquietante eppure intensamente lirico, visionario e poetico, Solaris ci conduce nel punto più remoto dello spazio così come nell’abisso più profondo del nostro essere.

I contenuti di Solaris sono noti soprattutto agli appassionati di cinema, per via del capolavoro di Andrej Tarkovskij, e ai lettori di Stanislaw Lem e dei romanzi di fantascienza. Raccontare questa storia a teatro significa per noi innanzitutto provare a riflettere sul valore di verità della rappresentazione: cosa è “vero” sulla scena? E quanto? che natura hanno i misteriosi “visitatori” che compaiono sulla stazione orbitante agli astronauti? E per lo spettatore che sta assistendo a una messinscena, sono meno “veri” degli altri “veri” personaggi? Abbiamo cercato di far convergere sul palco, in un percorso incrociato, le differenti nature dei personaggi: quella umana da una parte, e quella fittizia, composta da neutrini, dall'altra. Tutto lo svolgimento del nostro lavoro ruota intorno a questa esigenza di confronto con l'Altro, a questo reciproco avvicinamento. Così è Harey, “doppione” sempre più umano della moglie dell'astronauta Kelvin, a chiedere agli uomini “veri” che cosa significhi essere “umani”. Questa enorme domanda di senso ci dà le vertigini, e ci sporgiamo verso l'abisso di ciò che non conosciamo per provare a comprendere: sotto di noi c'è il mare di Solaris, spaventoso, magmatico, misterioso. Fuori di noi, verrebbe da dire. Ma l'acqua – elemento con il quale la nostra scena si confronta e si scontra - è come uno specchio: il riflesso ci restituisce l'immagine di noi stessi. L' “altro” ci interroga , i visitatori sono come domande in carne e ossa, siamo posti di fronte alla nostra intimità più profonda, che spesso è spaventosa e insostenibile (come accade, in Tarkovskij, all'astronauta Ghibarian di Solaris e alla guida Porcospino di stalker, entrambi suicidi per aver scorto le loro profondità più oscure). L'esito del percorso di Chris Kelvin è diverso: come dobbiamo considerare la sua scelta di restare sul pianeta Solaris? Una sconfitta, dettata da un'esigenza consolatoria, oppure una coraggiosa apertura al mistero? con Tarkovskij, proviamo a indagare questa seconda, dolorosa, possibilità: una nuova prospettiva è in realtà un ritorno alla vita, in contrasto con la quotidianità ormai sterile dell'esistenza che l'astronauta conduceva sulla Terra. Solaris rappresenta così un tempo nuovo, capace di unire il cielo alla terra, una seconda occasione dove attendere nuovi “miracoli crudeli”, una speranza – fragile, ma necessaria – che resta la condizione essenziale perché la vita torni a essere tale.

Paolo Bignamini


Anteprima a ingresso libero

LEGNANO – Teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi, piazza IV novembre
MARTEDì 16 MAGGIO 2017 – ore 21


SOLARIS


drammaturgia Fabrizio Sinisi
da Solaris di Stanislaw Lem (sellerio editore) e da Andrej Tarkovskij, con il contributo del laboratorio di
scrittura diretto da Laura Tirandaz all’Université d'Avignon
con Debora Zuin, Giovanni Franzoni, Antonio Rosti
regia Paolo Bignamini
scene e aiuto regia Francesca Barattini - costumi Gerlando Dispenza
disegno luci Fabrizio Visconti - con le musiche originali di P. I. G.
produzione scenAperta Altomilanese Teatri in collaborazione con compagnia Lombardi-Tiezzi

foto di scena Stefania Ciocca - si ringraziano: Claudio Martino per la consulenza musicale; Barbara Negrini; INAF – Osservatorio Astronomico di Brera

Lo spettacolo è inserito nel progetto SENSES – The Sensory Theatre, co-finanziato dal programma Europa Creativa dell'Unione Europea






Ingresso: 
Ingresso libero su prenotazione fino a esaurimento dei posti disponibili
(prelazione per abbonati ScenAperta Class La Grande Prosa 2016/2017
fino al giorno 08/05/2017)

Per informazioni e prenotazioni:

Teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi – p.zza IV Novembre, Legnano
0331.442517

ScenAperta Altomilanese Teatri – via Gilardelli 10, Legnano
0331.1613482 – 329.7775140 - info@scenaperta.org


I nostri orari:

Teatro Città di Legnano Talisio Tirinnanzi 
mar - gio   10 - 13
e due ore prima dell'inizio degli spettacoli della stagione.

ScenAperta Altomilanese Teatri 
mar – gio 15 – 17
ven 10 – 13

Extra:
SENSES – The Sensory Theatre. New transnational strategies for theatre audience building.

http://www.sensesproject.eu/index.php


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